© Panorama_Torre San Giovanni_Barca_214x40cm

Sui scogli spigolosi di una baia silenziosa, un vecchio peschereccio giace abbandonato. La ruggine ha divorato il legno e il metallo, trasformandolo in un mosaico di arancio e rosso che brilla sotto la carezza del sole al tramonto.

Le reti, ormai lacere, pendono come lembi di un passato dimenticato, ondeggiando appena nella brezza salmastra. Forse un tempo era una barca di pescatori, ma ora porta i segni di un altro viaggio. Forse è stato usato da disperati che, nel buio della notte, hanno sfidato il mare in cerca di una nuova speranza. Chissà quanti sogni, paure e preghiere hanno riempito quelle assi logore, quante storie sono state sussurrate tra le onde mentre l'orizzonte prometteva una salvezza lontana.

Il mare, calmo come uno specchio, riflette l'esplosione di colori del cielo: sfumature di oro, rosa e viola che si confondono in un abbraccio liquido. Le onde, delicate, lambiscono lo scafo consunto, come a voler cancellare ogni traccia del suo passato recente, lasciandolo lì, silenzioso, come un testimone muto di vite in transito.

È uno spettacolo struggente e al tempo stesso inquietante, un frammento di storia incastonato nella pace di quel crepuscolo infinito, dove il silenzio parla più di mille parole.

A. Romano

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